Polemiche per un videogame presentato a Milano

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Forse non tutti sanno che in Italia è il nord a detenere il primato per quanto riguarda la produzione di videogames, seguito a grande distanza dal centro e poi dal sud. Contando su circa 40 aziende produttrici, è la Lombardia per la precisione ad occupare la prima posizione nello sfornare nuovi videogiochi di ogni genere, seguita a grande distanza dal Lazio e dall’Emilia Romagna. Solo nel suo capoluogo, Milano, si trova circa il 30% delle imprese che operano nel settore, dato ufficializzato dalla AESVI (Associazione Italiana Editori di Videogiochi), ed i temi sviluppati sono tra i più vari.

Assistenti e personal trainers virtuali, segretarie e collaboratrici domestiche alle quali affidare compiti di ogni genere, giochi interattivi che permettono di simulare la vita in famiglia e risolvere i problemi quotidiani…addirittura il mondo della prostituzione è entrato a far parte dei temi trattati da alcuni produttori, ed è notizia recente la grande polemica scatenata dall’uscita sul mercato di Escort Simulator, un videogame che permette di creare artificialmente certe situazioni che si vivono realmente nella vita di tutti i giorni. Se è vero che nella realtà esiste la possibilità di incontrare molte escort Milano che promuovono i loro servizi in vari modi, in Escort Simulator sembra davvero di essere fisicamente al cospetto di una di loro, ed è possibile interagire con lei in vari modi.

Come si gioca a ‘Escort Simulator’

Questo singolare videogioco altro non è che un motore di simulazione che consente di controllare l’aspetto, i movimenti, le conversazioni che avvengono in una coppia, e si riserva la possibilità di aggiungere arbitrariamente un elemento random in base al tipo di informazioni che gli vengono date. Per intenderci, si può creare liberamente il profilo di una escort disegnandola come meglio si crede, dare il grado di cultura e di espressività più adatto ai suoi lineamenti fisici per rendere la cosa più simile possibile alla realtà, ed addirittura scegliere che tipo di comportamenti e movenze deve tenere quando viene contattata da un cliente.

Diciamo pure che questo gioco potrebbe essere anche utilizzato per fare pratica prima di affrontare le stesse situazioni nella vita reale; sono tantissimi gli adolescenti e giovani che iniziano ad affacciarsi per la prima volta al mondo del sesso, e sono ovviamente impacciati nel farlo. Giocando a Escort Simulator potranno scorazzare all’interno di questo mondo, iniziando a farlo in modo virtuale per poi magari decidere un giorno di voler contrattare i servizi di una escort reale.

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Lupa, altro videogame incentrato sulla vita di una prostituta virtuale

E’ proprio vero che oggi non ci si sconvolge più per novità così bizzarre come questa, d’altra parte il progresso tecnologico ha fatto passi da gigante, e li ha fatti coinvolgendo come si può notare tutti i settori, nessuno escluso. Lupa è un altro esempio di questo tipo di videogames a sfondo sessuale; in questo caso però è il giocatore (che deve essere opportunamente dotato di videocamera integrata e microfono attivo) ad attuare in prima persona, muovendosi e comportandosi come una vera prostituta e cercando di trovare un buon sistema per procurarsi clienti.

C’è una strada deserta e desolata ed appare sullo schermo la silouette di una avvenente prostituta ferma ad aspettare che passi qualcuno; come detto sarà il giocatore a muoversi, attuare, ed incluso parlare come una meretrice vera e propria, e chi lo farà nel modo migliore o più vicino alla realtà verrà premiato col punteggio più alto.

Polemiche e tentativi di censura per i ‘pornogames’ in Italia

Il tema del sesso oltre ad essere sempre sulla bocca di tutti è anche spesso oggetto di leggi, decreti, divieti e limitazioni, ma la realtà è che questo mondo, perlomeno per quanto riguarda il nostro paese, si muove camminando sempre in bilico sul sottile filo che delimita la legalità dall’illegalità. Oggi come oggi non è ancora ben chiaro cosa sia permesso e cosa invece vietato, e molte aziende produttrici hanno subito censure su alcuni loro prodotti da parte del governo italiano, che li considerava diseducativi e invoglianti alla prostituzione.

C’è effettivamente ancora molta confusione in questo settore, e non essendo esso ancora bel legiferato non esistono neppure delle sanzioni ben definite per chi dovesse oltrepassare il limite della legalità in modo eccessivamente palese. Fatto sta che alcune software house hanno iniziato a pubblicare i primi videogiochi pornografici senza alcuna censura, ed hanno potuto farlo ‘legalmente’ perché questi sono munìti di nuovi filtri che consentono di rimuovere i contenuti pornografici, in modo da proteggere in un certo senso i minorenni dalla visione di scene eccessivamente impattanti per la loro età.