Il mondo dell’antimateria

Autore: Marianna
Redatto il: 17 Febbraio 2021

Soltanto la definizione alla lettera del vocabolo antimateria è di quelle che fanno venire davvero il mal di testa, almeno a chi di fisica non ha mai sentito neppure parlare; si definisce infatti così la materia costituita da antiparticelle uguali per massa alle particelle di cui è composta la materia, ma aventi alcuni numeri quantici di segno opposto, come ad esempio la carica elettrica.

Quando avviene un incontro tra una particella ed una antiparticella si produce il fenomeno della annichilazione, ovvero della trasformazione della materia in radiazione elettromagnetica sotto forma di raggi gamma, ovvero fotoni ad altissima energia; nell’universo risulta tuttavia molto più cospicua la presenza di materia rispetto all’antimateria, ed ancora oggi si studia per cercare di capire il perché, anche se, stando a tutte le varie teorie sul big bang, sembrerebbe che nell’universo esistente prima del ‘grande scoppio’ le quantità di materia ed antimateria fossero grosso modo paritetiche.

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Autore: Marianna
Redatto il: 21 Aprile 2020

Tutte le cellule, siano esse animali o vegetali, racchiudono al loro interno delle piccolissime molecole dette ‘acidi nuclèici’ (DNA e RNA) che, insieme a proteìne, carboidrati e lipìdi (grassi), formano le principali ‘macromolecole’ necessarie per qualsiasi forma di vita. La radice stessa della parola (trans = oltre, al di là) dei geni, indica un qualcosa che si può ottenere modificando geneticamente una struttura molecolare già esistente utilizzando tecniche innovative di ingegnerìa genetica.

Si possono dunque produrre nuovi organismi viventi modificandone il DNA per ottenere le nuove caratteristiche desiderate. Se esaminiamo il caso delle piante per esempio, alterando alcuni suoi geni, si potrà renderle magari più resistenti a malattie o piaghe, o anche favorirne una crescita ed uno sviluppo più rapidi; patate, soia, mais, sono ad esempio cose che oggi ormai si coltivano in ogni parte del mondo, a prescindere se ci siano o no le caratteristiche climatiche per farlo, e questo grazie soprattutto a piccole modifiche genetiche di laboratorio.